martedì 7 agosto 2012
AAA AVVISO AI NAVIGANTI
Ho perso pure le credenziali per rientrare qui, che ora ho recuperato.
Mi scuso con tutti per le richieste inevase,
MA
Vorrei rimandare tutti gli appassionati di questo genere a un sito bellissimo, un vero giacimento in cui troveranno, troverete, veri tesori.
E' questo:
http://www.radiopassioni.it/
Andateci e cliccate su Podcast e MP3 e date un'occhiata (trasecolando) all'Elencone di Mariù.
Sono certa che balzerete sulla sedia, soprattutto cliccando sull'ultima colonna a destra.
Un caro saluto dalla vostra disordinata amica di cuffia :-))
claudia
giovedì 7 maggio 2009
Alle otto della sera Gengis Khan
Regia di Giancarlo Simoncelli.
Trasmesso sulle frequenze di rai radio due da lunedì 2 luglio a venerdì 27 luglio 2007 alle 20
Il racconto ricostruisce l'avventurosa vita di Gengis Khan, dalla difficile infanzia di orfano reietto fino alla conquista e all'estensione del potere assoluto. Nella convinzione di poter imporre una monarchia universale per mandato divino, i Mongoli si lanceranno sulla Cina e dilagheranno a Occidente. Forti di un esercito immenso, preceduti da una fama atroce e leggendaria, i Gengiskhanidi sbaraglieranno i principati islamici mediorientali, e arriveranno a sconvolgere buona parte dell'Europa cristiana. Ma, pure, insedieranno a Pechino la dinastia degli Yuan, ammirata da Marco Polo per il suo splendore, e imporranno quella pax mongolica che schiuderà all'uomo medievale nuovi orizzonti spirituali e materiali, nuove opportunità d'incontri e relazioni. Il racconto che ne viene fuori è un affresco vivido di uomini, terre e percezioni dell'Oriente più estremo.
Testo e immagine tratti dalla pagina del programma e del riascolto.
Ora, con un passo indietro, si torna alle steppe e al formarsi, dal nulla, della potenza mongola, ad opera di questo leggendario condottiero, cui Vito Bianchi ha dedicato il libro, per i tipi dell'editore Laterza, intitolato: Gengis Khan. Il principe dei nomadi, di cui a questa interessante recensione della presentazione al pubblico barese.
Se qualcuno volesse perdersi nelle steppe dell'Asia più remota, sulle tracce dei mongoli, potrebbe sfogliare, con Google Reader, questo libro di Stanley Stewart. L'impero di Gengis Khan. A cavallo tra i nomadi.
L'anno scorso, a Treviso, presso la Casa dei Carraresi, l'affascinante mostra Gengis Khan e il tesoro dei Mongoli.
Per le prossime mostre alla Casa dei Carraresi, sempre nel solco degli scambi Italia-Cina, vedere qui.
mercoledì 6 maggio 2009
Alle otto della sera "The" Bello gallico
Un programma di Elio.Regia di Giancarlo Simoncelli.Trasmissione andata in onda sulle frequenze di rai radio due dal lunedì al venerdì alle 20 dal 15/3/2004 al 26/3/2004.
Che cosa ha spinto un cantante, Elio, a leggersi il "De Bello Gallico" di Giulio Cesare e poi a cercare di raccontarlo?
"La droga. L'insistenza degli amici. La mania di protagonismo. Resta il fatto che il suddetto cantante è la persona meno indicata per cercare di convincere la gente che il "De Bello Gallico" non solo è un bel libro, ma che è addirittura un capolavoro; e che le avventure di Giulio Cesare in Gallia, vecchie di 2000 anni, sono in realtà molto più interessanti e coinvolgenti di quasi tutto ciò che sta accadendo ai nostri giorni. E tuttavia qualcuno dovrà pur farlo il lavoro sporco di convincere i ragazzi che il "De Bello Gallico" non sono le noiose versioni che si fanno al liceo, svincolate dal contesto e quindi prive di significato, ma sono le imprese di Cesare e del suo esercito, primi a sbarcare in Britannia e a raccontare al mondo come erano fatti e come si comportavano gli antenati degli inglesi; primi ad invadere il territorio dei Germani, considerati dai Galli alla stregua di divinità per la loro forza, e a batterli, non tralasciando di descrivercene usi e costumi. E allora cantante o non cantante, tuffiamoci nella Storia che è bella e che in definitiva ci insegna come si comportava e come ragionava un grande uomo posto nelle situazioni più estreme". Elio.
Fin qui, testo e foto dalla pagina del riascolto e del programma.
Una legge "The" bello gallico e poi vede, più in basso, i credit riportati ad Elio e Caio Giulio Cesare.
Ok, nome greco, antico comme il faut: si immagina il carro del sole, si clicca e ci si dispone all'ascolto.
E la voce non è proprio ignota: ai nostri orecchi giunge, incredibilmente, la voce di quell' Elio coi due baffoni migrati al luogo delle sopracciglia.
Elio, ovvero Stefano Belisari: di Elio e le Storie Tese, per intenderci.
Del resto, se appena avessimo guardato la foto nella pagina del programma, che ritrae Elio tra due centurioni, col vessillo di rai radio due, il sobbalzo ci avrebbe colti prima e, comunque, come non riconoscere una delle voci di Terkel?
Se lo stesso metodo è stato impiegato qui il risultato è ottimo: la storia, tesa (pure lei, ma con altro obiettivo) alla conquista della Gallia, tramandata da Cesare nel De Bello Gallico, è qui molto ben restituita.
Anche nell'altra storia, con più di un motivo di tensione, quella narrata, sempre da Cesare, nel De Bello Civili, Elio ci fa entrare e ci avvince.
giovedì 23 aprile 2009
Radio Tre Suite Zappa in testa (2003)
Dal 20 al 31 Ottobre 2003 alle ore 20.00, dal lunedi' al venerdi', con l'irreverente titolo "Zappa in testa", Radio Tre Suite dedicava dieci puntate al musicista americano di cui il 4 dicembre ricorreva il decennale della morte.
Una serie che piacevolissimamente riscopro ordinando i miei file, dopo il collasso - fortunatamente non fatale - di un notebook ferito.
Distrutti i troiani - che poi sarebbero achei, a far quelli che han letto - narcotizzati i virulenti, formattato l'hard disk, eccomi a rimettere a posto i poderosi archivi.
E dove se non nella palingenesi di un notebook, per l'appunto ;-), potrebbero trovare migliore collocazione le note zappiane?
E col piacere di condividere il riascolto di Zappa, e non solo lui, narrato da Riccardo Giagni, vi piazzo subito questo meraviglioso connubio Pierre Boulez - Zappa, con ottimo audio , che uno sconosciuto benefattore ha caricato su You Tube.
Qui la copertina dell'album The Perfect Stranger, da cui il brano è tratto,
Per chi volesse togliersi qualche curiosità su questo strumento, ben conosciuto da chi ama i Pink Floyd e da chi non avesse dimenticato Emerson Like & Palmer e i nostrani PFM e Il Banco del Mutuo Soccorso, qui un'intervista col suo inventore, Robert Moog, scomparso da pochi anni, con cui collaborò, nella messa a punto dello strumento, la stessa Wendy Carlos, allora nota ancora come Walter.
e dopo tutto questo divagare senza metodo, link alla pagina della trasmissione e del riascolto,
mercoledì 15 aprile 2009
Alle otto della sera (ed altro) Marco Polo. Un mercante a Pechino.
di Vito Bianchi
a cura di Angela Zamparelli
regia di Giancarlo Simoncelli
trasmissione andata in onda sulle frequenze di rai radio due da lunedì 14 luglio a venerdì 8 agosto 2008.
testo tratto dalla pagina del programma e del riascoltoL'epopea di Marco Polo è un po' un romanzo di formazione. Il mercante-esploratore fu uno dei pochi nel XIII secolo ad accostarsi alle culture dei popoli orientali fino ad arrivare a quelli più distanti dalla terra natia: "i cinesi". In quest'ottica Marco Polo incarna l'immagine del nuovo Parsifal, viaggiatore senza paura, che si sostituisce al cavaliere della classicità medievale col suo spirito libero, con la sua forza che consiste nell'accostarsi all'altro(e all'altrove) su un livello di convenienza reciproca, su di un piano paritario, intrinsecamente pacifico.Lasciando nella sua opera di esplorazione utili frutti addirittura fino alla fine del quattrocento.
Riporto di seguito una brevissima nota sull'autore, tratta dal sito dell'editore Laterza.
Vito Bianchi insegna Archeologia all'Università di Bari. Archeologo specialista, si dedica ai rapporti culturali e religiosi fra l'Europa, il Mediterraneo e l'Oriente. Collabora dal 1999 con la rivista “Medioevo”. Per la collana “Medioevo Dossier” ha firmato le monografie Il castello. Un'invenzione del Medioevo (Milano 2001) e L'Islam in Italia (Milano 2002). Fra i suoi libri più recenti Sud e Islam. Una storia reciproca (Lecce 2003).
Qui non è citato, forse perché non più disponibile presso l'editore, il libro Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina. Sul sito Laterza, qui, è possibile leggerne una pagina.
Il 2005 fu l'anno di Marco Polo e del suo libro, Il Milione; a Venezia si tenne una mostra a lui dedicata, curata da Cristina Taverna, presso il Museo Correr, in piazza San Marco.
Si poterono ammirare splendide edizioni antiche, affascinanti mappe, avori, ceramiche, oggetti appartenenti alle collezioni del Museo Correr, tra cui una statua lignea, dorata, che la tradizione vuole ritragga Marco Polo.
E per chi, come me, amava ed ama incantarsi nel mondo poetico di Luzzatti, in una scenografia di un'opera rossiniana o in una rappresentazione a disegni animati de Il Flauto Magico mozartiano,
o per chi non l'avesse ancora conosciuto, fu possibile ammirare da vicino le tavole originali della nuova edizione de Il Milione, nel testo trecentesco toscano, da lui illustrata.
Altra cosa il Milione di Marco non Polo ma Paolini ;-) di cui vi passo un brano (per ascoltarlo bisogna avere installato Quick Time).
Un'altra serie di Vito Bianchi, dedicata a Gengis Khan si trova, in questo stesso blog, qui.
domenica 12 aprile 2009
Ad alta voce Alice nel Paese delle Meraviglie
di Lewis Carroll
traduzione e lettura di Aldo Busi
a cura di Anna Antonelli e Fabiana Carobolante
link alla pagina del programma e del riascolto
Ad alta voce Il barone rampante
Manuela Mandracchia legge:
Il barone rampante
di Italo Calvino
Introduzione di Igiaba Scego
a cura di Anna Antonelli e Fabiana Carobolante con Lorenzo Pavolini
Trasmesso sulle frequenze di rai radio tre dal 30 ottobre 2008
Link alla pagina della trasmissione e del riascolto
backup mp3 serie completa 22 episodi
per una recensione interessante, con commenti di altri lettori, vedere qui (confrontando con la voce di wikipedia si notano periodi comuni ;-) non si sa bene, sul web, chi copi chi)